The Basilica of San Francesco in Siena with the City Walls (last ring, 14th century)
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Basilica di San Francesco, Siena |
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Piazza Salimbeni
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Facciata della basilica di San Francesco, Siena
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Oratorio di San Bernardino da Siena, Piazza San Francesco |
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Siena, Campanile della Chiesa di San Cristoforo |
Palio di Siena
Dal 1656, con la sola interruzione delle due guerre mondiali, ogni anno il 2 luglio, anticamente festa della Visitazione della Beata Vergine Maria a S. Elisabetta, viene corso il Palio in onore alla Madonna di Provenzano. Nel drappellone, la preziosa stoffa dipinta su commissione del Comune di Siena e data in premio alla Contrada vincitrice, viene sempre raffigurata l'effigie della Madonna di Provenzano, nonostante che il tema del Palio possa essere tra i più vari.
Secondo quanto stabilisce il Regolamento del Palio di Siena, «Il drappellone è solennemente trasportato, per il Palio del 2 luglio nella chiesa di Santa Maria in Provenzano [...] e vi rimane esposto fino a quando deve venire issato sul Carroccio, per il Corteo Storico»[4]. Ciò significa che nel pomeriggio del 1º luglio, prima della prova generale e alla vigilia della festa, le Autorità cittadine e le Contrade vengono a rendere omaggio alla Madonna di Provenzano, portando in corteo il drappellone. Dopo il saluto e la benedizione alla Città, viene intonato l'antico inno del Maria mater gratiae e il drappellone viene issato su un pilastro destro della cupola, dove viene conservato fino alla tarda mattina del 2 luglio, dopo la S. Messa solenne nel giorno della festa, per essere riportato in Palazzo Pubblico ed esposto sul Carroccio durante il Corteo storico.
Al termine della carriera del Palio, la sera del 2 luglio, i contradaioli vittoriosi si recano presso la Collegiata, portando il drappellone in segno di ringraziamento alla Madonna, e intonano l'inno Maria mater gratiae, popolarmente chiamato Te Deum.
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