Da sempre Siena, per la sua posizione collinare e la mancanza di importanti corsi d’acqua, ha dovuto ricorrere a scelte alternative per l’approvvigionamento, di quella che per ogni civiltà è il bene primario, l’acqua, realizzando un ingegnoso sistema di cunicoli scavati, che oggi è possibile percorrere a piedi, e dove l’acqua piovana, raccolta nel gorello – un piccolo canale alla base del camminamento – scorre fino a raggiungere le fonti storiche. [4]
Nel corso dell’età medievale venne edificato un buon numero di fonti, dislocate nellevarie zone della città in modo che tutti i residenti po-tessero averne una di riferimento. Sette sono quelle maggiori, ma con l’aggiunta di altre strutture minori il numero dei punti di raccolta d’acqua che ancoraoggi fanno bella mostra di sé, disseminati nel centrostorico e nelle aree limitrofe alla città, sono oltre venti.Le fonti senesi differiscono da quelle greche e ro-mane in quanto sono caratterizzate di norma da piùvasche di raccolta, di solito tre, collocate a vari livelli dialtezza. La prima, posta più in alto delle altre, offrivaagli utenti l’acqua che veniva usata esclusivamente perscopi alimentari. La seconda, denominata guazzatoioe alimentata dal trabocco della vasca soprastante, ser-viva per abbeverare gli animali, mentre la terza, col-locata ancora più in basso, era il cosiddetto lavatoio,dove le donne si recavano a sciacquare i panni, come sideduce dal piano inclinato del bordo vasca [3].
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