La Libreria Piccolomini è un ambiente monumentale della cattedrale di Siena. Situata lungo la navata sinistra, prima del transetto, fu fatta costruire nel 1492 dall'arcivescovo di Siena, cardinale Francesco Piccolomini Todeschini (poi papa Pio III) per custodire il ricchissimo patrimonio librario raccolto dallo zio papa Pio II. Tra il 1502 e il 1507 circa venne completamente affrescata da Pinturicchio e aiuti [1].
A partire dal 1497 circa, Lorenzo di Mariano, detto il Marrina, realizzò il prospetto marmoreo esterno della Libreria, con le due arcate che incorniciano da una parte la porta di entrata della cappella e dall'altra un tondo raffigurante San Giovanni Evangelista che fu qui collocato solo nel Seicento (di incerta datazione, attribuzione e provenienza, anche se si ritiene che sia stato scolpito da Giovanni di Stefano alla fine del XV secolo).
Più tardi, sempre nel corso del XVI secolo ma in una data imprecisata, il cardinale Francesco Bandini Piccolomini fece scolpire il momumento che si trova sulla parete esterna a sinistra del prospetto marmoreo del Marrina.[3] Si tratta di un monumento commemorativo in cui spicca la figura del Redentore risorto, scolpito in onore del fratello e nipote del committente, Bandino e Germanico Bandini Piccolomini, entrambi avviati alla carriera ecclesiastica e deceduti prematuramente nel 1521 e 1569 rispettivamente.[3] L'artista rimane non identificato.
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Libreria Piccolomini, affrescata da Pinturicchio
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Portale della Libreria Piccolomini del Marrina |
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Giovanni di Stefano, San Giovanni Evangelista, entrata Libreria Piccolomini, Siena, Duomo
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Libreria Piccolomini, volta |
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Gruppo delle tre grazie, Libreria Piccolomini, Siena Duomo
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Marrina (attr.), cacciata dal paradiso terrestre (da Jacopo della Quercia)
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