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Abbazia di San Pancrazio al fango - Isola Clodia

 

 

Abbazia di San Pancrazio al Fangoo [1]

Toscana, Galleria di immagini  
     
   

L'Isola Clodia e l'Abbazia di San Pancrazio al Fango


   
   

L'Abbazia di San Pancrazio al Fango


L'abbazia di San Pancrazio al Fango si trova ai confini del territorio comunale di Grosseto con quello di Castiglione della Pescaia, nel cuore della Riserva naturale Diaccia Botrona. L'edificio religioso è situato nei pressi dei Ponti di Badia, in località "Isola Clodia", originariamente un'isola dell'antico lago Prile. Da tempo si trova in stato di abbandono.


Descrizione

L'abbazia di San Pancrazio al Fango si presenta sotto forma di ruderi, sopravvissuti al lunghissimo periodo di abbandono causato dal dilagare della malaria.

Attualmente, si conservano parzialmente i fianchi e la base semicircolare dell'abside e, dall'analisi dei resti, la chiesa doveva presentarsi a navata unica con transetto. Le strutture murarie si presentano prevalentemente in filaretto di arenaria, con alcuni conci di travertino collocati in alcuni punti a formare una sorta di cordone.

I resti dell'antica villa romana sono stati parzialmente inglobati nell'abbazia e parzialmente ricoperti dal terreno; attraverso foto aeree è possibile osservarne una traccia di alcuni settori. Tuttavia, il luogo ha riportato alla luce numerosi reperti di epoca romana, attualmente custoditi presso alcuni complessi museali.

Isola Clodia

La piccola collina, nota oggi con il nome di isola Clodia, era originariamente un isolotto emergente dalle acque del lago Prile. L’isola viene per la prima volta citata da Cicerone nell’orazione Pro Milone: qui l’oratore assume la difesa di Milone, tribuno della plebe e genero di Silla, accusato di aver ucciso nel 53 a.C. il collega Clodio, acceso contestatore dell’oligarchia repubblicana romana. Nell’appassionata invettiva, tra i misfatti di Clodio, Cicerone ricorda quello di aver costruito una villa nell’isoletta sul lago Prile occupando abusivamente la proprietà privata del cavaliere Paconio.
Da questa testimonianza risulta che nel I secolo a.C. il lago Prile era un luogo ameno, ambito dai personaggi in vista della vicina Roma.
Nei documenti altomedievali, invece, la località viene accompagnata dal toponimo lutum (fango), e tale appellativo caratterizzerà in seguito il nome di quest’area, dove sarà costruita l’abbazia di San Pancrazio al Fango, attestata a partire dal XII secolo.
Alla fine del Seicento l'isolotto, divenuto ormai una penisola a causa dell'impaludamento, ospita la sede di un importante centro ittico, da dove veniva commercializzato il pesce pescato in mare. La collina, in seguito al prosciugamento del lago, si trasformò in un’altura di modeste proporzioni che oggi si erge isolata sulla pianura circostante.
Nulla è più visibile della villa romana poiché obliterata dall’abbazia, della quale, oggi, restano solo i ruderi.[2]

 

Come arrivare

I ruderi dell’abbazia si raggiungono lasciando la ‘Strada Provinciale del Padule’ in località ‘Ponti di Badia’, per la via sterrata che attraversa il Canale Allacciante ed il fiume Bruna. 

Coordinate: 42°46'49"N   10°56'57"E

 

   
   

Mappa Abbazia di San Pancrazio al Fangoo | Ingrandire mappa


 
   

SENTIERO AD ANELLO N° 31 (RET 010)

   
Per la visita escursionistica della Riserva Naturale Diaccia Botrona si deve seguire il sentiero ad anello segnalato con il n° 31 (RET 010) che ha inizio dall’area del Parcheggio antistante la Casa Rossa Ximenes per poi proseguire sull’argine del Fiume Bruna; l’altro lato del sentiero ha inizio direttamente dalla Casa Rossa Ximenes e segue, per il primo tratto, la sponda del grande canale (Canale Molla). Il sentiero della Riserva Naturale Diaccia Botrona ha una lunghezza totale di circa 14 km ; è percorribile dall’alba al tramonto, con ingresso gratuito, sia a piedi che in mountain bike.

Anello Riserva Naturale della Diaccia Botrona - La Casa Rossa Ximenes - Baddia al Fango | Il sentiero n° 31 o RET 010 | 14 km | 1,5 ore circa | gpx

  Casa dei pescatori (Anello Riserva Naturale della Diaccia Botrona, sentiero n° 31 o RET 010)
       

Anello Riserva Naturale della Diaccia Botrona, sentiero n° 31 o RET 010

 


Castiglione della Pescaia

Anello mbt Riserva Naturale della Diaccia Botrona - Baddia al Fango - Oasi San Felice | 27 km | 3 ore circa | gpx

Percorsi circolare da Tirli verseo l'Eremo di Sant'Anna, una chiesetta immersa nel bosco | 6 km| 13h 26m | gpx


Mappa Google | Isola Clodia e Ponti di Badia

Grosseto | La Riserva Naturale della Diaccia Botrona - The Natural Reserve of Diaccia Botrona



Galería Fotográfica de Grosseto

Galería Fotográfica



   
Vista dell'Abbazia di San Pancrazio al Fango dal Padule   Il Padule dall'Isola Clodia - panoramio   L'abbazia di San Pancrazio al Fango

Vista dell'Abbazia di San Pancrazio al Fango

 

 

Il Padule dall'Isola Clodia

 

 

L'abbazia di San Pancrazio al Fango

 

         

Bibliografia

Marcella Parisi, Grosseto dentro e fuori porta. L'emozione e il pensiero, Siena, C&P Adver Effigi, 2001.

Carlo Citter, Guida agli edifici sacri della Maremma. Abbazie monasteri, pievi e chiese medievali della provincia di Grosseto, Siena, Nuova Immagine, 1996 (2 edizione 2002), ISBN 88-7145-119-8, pp. 36–37.

[1] Foto di Alessandro Gigliotti, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported.
[2] Fonte: Parco degli Etruschi | www.parcodeglietruschi.it

Questo articolo è basato parzialmente sull'articolo Abbazia di San Pancrazio al Fango dell' enciclopedia Wikipedia ed è rilasciato sotto i termini della GNU Free Documentation License.