Alle estremità dell'arco due leoni: quello di sinistra stringe tra gli artigli un drago, mentre quello di destra una figura umana acefala; nella lunetta un' aquila che afferra un quadrupede.

Riccardo Belcari:

« Lunetta monolitica delimitata da una cornice scanalata; al centro, altorilievo con aquila che ghermisce una preda. Complessivamente la lunetta può essere ritenuta in discreto stato di conservazione, anche se l’aquila risulta acefala e con l’ala sinistra mancante della parte sommitale, così come la testa della piccola preda di quella anteriore. Il volatile è raffigurato con le ali aperte e nell’atto di afferrare un quadrupede. Risulta privo, oltre che della testa, dell’artiglio centrale destro. Un marcato rilievo caratterizza l’ossatura del rapace e trova un certo riscontro anche nel tentativo di resa naturalistica con cui è stato realizzato il piumaggio. Il quadrupede, privo della parte anteriore della bocca e del muso, è caratterizzato, anche in questo caso, da un palese accento naturalistico, nelle zampe articolate ed ungulate nonché nei testicoli seminascosti da una coda corta ed arricciolata. L’occhio è invece realizzato semplicemente con un foro di trapano inscritto in un piuttosto rozzo intaglio amigdaloide»[7].