San Quirico d’Orcia è uno dei borghi più caratteristici della Val d'Orcia.
La Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta ha una pianta a croce latina con unica navata e cappelle absidali. Dei tre portali, il più significativo è il portale maggiore, di stile lombardo, costituito da un protiro leggermente risaltato ad arco (architettura) a tutto sesto, decorato e sorretto da due coppie di colonnette per lato, in pietra arenaria, annodate al centro e poggianti su leoni stilofori. Sulla cima delle colonnette si imposta l'arco a tutto sesto.
I leoni
I leoni (non alati), sono simboli usati in antiche tradizioni sempre come simbolo regale, e scelti anche tra i propri segni dagli scalpellini lombardi per esempio incisi sulla casa dei maestri comacini ad Assisi. In particolare nel romanico come stilofori nei protiri sono un tema tipico ed esclusivo dei maestri antelami (della Valle intelvi, Campione d'Italia, Porlezza, territori della diocesi ambrosiana) o dei maestri 'de Como’. (…)
Nello stesso periodo appaiono improvvisamente in Italia settentrionale per poi espandersi a nord delle Alpi un altro tema tipico della scultura lombarda: le Colonne annodate.
A San Quirico d'Orcia, nella Chiesa Collegiata vi sono due coppie di quattrocolonne annodate ai lati della porta principale (databili fine XII secolo)[2].
Colonne ofitiche
Le colonne ofitiche (dal greco antico: ?φις, traslitterato òphis, in italiano serpente) sono un elemento architettonico, costituito da una coppia di colonnine unite insieme da un "nodo piano", particolarmente utilizzato durante il periodo romanico quando si diffuse in un'ampia area geografica tra l'Italia Settentrionale, la Baviera e la Borgogna e fu particolarmente legato all'opera dei maestri comacini ed all'ordine cistercense.
Il legame è simbolo della doppia natura umana e divina di Cristo, nonché del Padre e del Figlio uniti dallo Spirito Santo.
Uno dei più antichi esempi può essere considerato il pulpito della pieve di San Pietro di Gropina, forse di epoca longobarda, uno dei cui sostegni è costituito da una coppia di colonne annodate. Non mancano esempi in cui sono annodate quattro colonne insieme, come nel duomo di Trento[3].
Secondo alcuni studiosi, tuttavia, l'origine della colonna sarebbe bizantina, come dimostrerebbe una colonna rinvenuta ed esposta al museo provinciale di Torcello (Venezia)[4].
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