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Palazzo vicariale di Certaldo, cortile, stemma Alberti

 

Certaldo, Stemma dei Conti Alberti, cortile Palazzo Pretorio (1)

 

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Palazzo vicariale di Certaldo, cortile, stemma dei Conti Alberti
   
   

Certaldo (Certardo nel dialetto locale) è un comune della città metropolitana di Firenze. Situato al centro della Valdelsa, Certaldo ospita numerosi edifici di interesse storico, culturale e artistico.

La parte più alta di Certaldo, con il Palazzo Pretorio è anche chiamata Certaldo Alto o Castello. La Via Giovanni Boccaccio è l'asse centrale di Certaldo e corre da Porta Alberti a Palazzo Pretorio. Nel Cortile del Palazzo vediamo le numerose stemmi dei podestà e vicari che hanno controllato Certaldo durante i secoli.


   
   

Mappa Certaldo, Palazzo Pretorio | Ingrandire mappa


 
   

Stemma dei Conti Alberti

I conti Alberti (di Prato) erano una famiglia feudale toscana, di probabile origine longobarda o franca.
Grazie ad un'accorta azione politica e bellica, oltre a varie concessioni imperiali, in pochi anni la famiglia creò uno stato feudale molto esteso che, seppur in modo parecchio frammentario, si estendeva dall'Appennino bolognese fino alla Maremma, comprendendo le valli del Bisenzio, della Nievole, dell'Elsa. Facevano parte di questi possedimenti località quali Vergato, Castiglione dei Pepoli, Monghidoro, Vernio, Calenzano, Campi Bisenzio, Castelfiorentino, Certaldo, Montelupo Fiorentino, Colle Val d'Elsa, Gavorrano.


Storia, Feudo dei Conti Alberti e guerra di Semifonte

 

Certaldo faceva parte delle numerose fortificazioni che gli Alberti disseminarono in tutta la Valdelsa per contenere l'espansionismo della Repubblica fiorentina, assieme a San Miniato, Fucecchio, Montegrossoli, Semifonte, Castel Timignano, Pogna, Lucardo e Vico d'Elsa. Tutti questi castelli e fortificazioni formavano una sorta di cintura militarizzata che circondava la città di Firenze, in modo da contrastarla ed impedire ogni sua espansione. Con la frammentazione della famiglia degli Alberti, avvenuta con i figli di Alberto IV degli Alberti, Maghinardo, suo secondogenito, divenne il capostipite del ramo dei Conti di Certaldo. Il castello di Certaldo divenne così sede e residenza del ramo di Certaldo dei Conti Alberti da cui controllava le altre fortificazioni vicine ed il contado.


Palazzo vicariale di Certaldo, cortile, stemma Alberti

Palazzo vicariale di Certaldo, cortile, stemma Alberti (1)

Nella seconda metà del 1100 Certaldo si trova coinvolta negli attriti e nelle guerre tra Firenze e i Conti Alberti: dopo infatti la distruzione di Prato, sede principale degli Alberti, la famiglia spostò il centro del suo potere in Valdelsa, in modo da impedire l'accesso alla via Francigena da parte di Firenze. Forti del riconoscimento imperiale dei loro domini sul territorio toscano, e dell'investitura da parte dell'imperatore del Sacro Romano Impero Federico I Hoenstaufen noto come Federico Barbarossa, Alberto IV comincio la costruzione di Semifonte tra il 1177 ed il 1181. La costruzione di Semifonte scatenò l'opposizione di Firenze che dichiarò guerra agli Alberti. Certaldo così, come tutti gli altri castelli della Valdelsa, entrava in guerra nello schieramento Albertiano. Firenze inviò una prima spedizione militare nel 1182. Con l'occupazione del castello di Pogni, vicino a Certaldo, da parte di Firenze, gli Alberti bloccarono la costruzione di Semifonte, ripresa dopo appena due anni. Questo provocò un secondo e più massiccio intervento militare da parte di Firenze contro gli Alberti nel 1184. Le truppe fiorentine occuparono nuovamente Pogni e distrussero la fortezza di Mangona, nel Mugello, dove lo stesso Conte Alberto IV fu fatto prigioniero. In cambio della libertà il conte dovette accettare le dure condizioni di Firenze, che lo obbligavano a scapitozzare le torri difensive di Certaldo, a smantellare completamente la fortezza di Pogni e il castello di Semifonte, e a cedere a Firenze metà degli introiti dei dazi percepiti sulla via Francigena. Certaldo restava sotto il controllo dei conti Alberti, ma le sue torre difensive vennero smantellate.

Certaldo, assieme a Semifonte e Mangona, rimase al di fuori della Lega di Tuscia, formatasi nel 1197, per volere di Firenze, in modo da indebolire il potere feudale degli Alberti: escludendo infatti dalla Lega, che sanciva tra le altre cose la reciproca difesa dei partecipanti, le migliori e più importanti fortezze degli Alberti, veniva inflitto un duro colpo al potere della famiglia comitale da parte di Firenze.

Annessione alla Repubblica di Firenze

Nel 1198, con lo scoppio della guerra tra Semifonte, ormai divenuto un vero e proprio libero comune sotto il protettorato degli Alberti, e Firenze, Certaldo fu occupata nello stesso anno dalle truppe di Firenze, in modo da isolare Semifonte e sottrargli i possibili aiuti che potevano giungere da Certaldo. Nel 1200, in seguito ad un accordo stipulato tra lo stesso Conte Alberto e la repubblica di Firenze, gli Alberti cedettero definitivamente Certaldo e i diritti di cui godevano su Semifonte a Firenze. Da quel momento Certaldo entra definitivamente sotto il dominio della repubblica fiorentina, e non conosce quindi l'ulteriore evoluzione in libero comune, tipica di altre località vicine.

Certaldo, Palazzo Pretirio, stemmi

 

Palazzo vicariale di Certaldo, cortile, stemmi affrescati   Palazzo vicariale di Certaldo, stemma   Palazzo vicariale di certaldo, cortile 05
Palazzo vicariale di Certaldo, cortile, stemmi affrescati  

Palazzo vicariale di Certaldo, stemmi e nido di rondine

 

 

Palazzo vicariale di Certaldo, cortile, stemmi

 



   

Comune Certaldo | www.comune.certaldo.fi.it

 Filippo Gianchecchi, Il Palazzo Vicariale di Certaldo: evoluzione di un edificio pubblico attraverso modifiche, trasformazioni e restaurie, Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Firenze, 2005

 


 

 



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[1] Foto di Sailko, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported


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