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Panorama San Casciano Val di Pesa, Chianti Classico

 
Panorama San Casciano Val di Pesa, Chianti Classico [1]



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San Casciano Val di Pesa, le Mura

   
   

San Casciano in Val di Pesa è un comune della città metropolitana di Firenze in Toscana, situata a circa 15 chilometri (9 miglia) a sud-ovest di Firenze. San Casciano in Val di Pesa è parte della sottozona Classico del Chianti ed è un centro rinomato per la produzione dei suoi vini, dell'olio extravergine d'oliva, e dei prodotti agricoli in generale.
Il territorio di San Casciano risulta abitato già in epoca etrusca come dimostrano i ritrovamenti di Montefiridolfi (Tomba dell'Arciere) e Valigondoli (scavi di Poggio La Croce). In epoca romana era una stazione di posta (mansio) al decimo miglio da Florentia.

Il territorio comunale è compreso quasi per intero nel Chianti Classico, ad eccezione della zona posta sulla sinistre del fiume Pesa. Confina con i comuni di Montespertoli, Scandicci, Impruneta, Greve in Chianti e Barberino Tavarnelle.



   
   

Mappa San Casciano Val di Pesa, le Mura | Ingrandire mappa

 

Le mura di San Casciano

Le mura di San Casciano in Val di Pesa furono costruite nella seconda metà del XIV secolo (e ne esistono ancora oggi i ruderi). Nella prima metà dello stesso secolo, infatti, San Casciano era completamente indifesa e divenne quindi facile preda di condottieri e truppe mercenarie. San Casciano fu occupata dal Sacro Romano Impero Enrico VII dal novembre 1312 al gennaio 1313, dal duca di Lucca Castruccio Castracani nel febbraio 1325 e dal mercenario francese Moriale D'Albarno nel luglio 1343. In conseguenza di questi attacchi, la Repubblica di Firenze decise di fortificare il borgo nel 1354. Le mura erano già presenti nel 1355 e, inoltre, nel 1356 fu aggiunto un “cassero” (cioè un castello che fungeva da caserma).
Il cervo che si vede sulle mura, seguito da una serie di numeri, la famosa sequenza di Fibonacci, realizzati con tubi di neon, è un'opera di Mario Merz, una figura di spicco dell'Arte Povera.

 

San Casciano Val di Pesa-le Mura a

San Casciano Val di Pesa, Il Cervo di Mario Merz sulle mura di San Casciano [2]

Il Cervo di Mario Merz

San Casciano ha da sempre un forte rapporto con l’arte contemporanea testimoniato dalla presenza delle opere monumentali di Mauro Staccioli, Roberto Barni e di Mario Merz, la cui figura archetipica di un cervo, che si erge solenne sulle antiche mura ed è abbinata alla progressione numerica di Fibonacci in neon azzurro, è diventata uno dei simboli della città[3].

 

Monumenti e luoghi d'interesse

Chiese principali

La Collegiata di San Cassiano è il principale luogo di culto cattolico di San Casciano in Val di Pesa. La facciata è un rispettoso esempio dell'arte neoclassica. Si caratterizza per delle lesene e dei cornicioni che disegnano lo spazio scandito dalla finestra centrale e dai tre portali d'ingresso. L'interno a cinque navate, in stile basilicale, è spazioso e luminoso. Nella terza cappella, detta la cappella della Madonna, una tavola di fra Paolino da Pistoia (secolo XVI) rappresentante l'Annunciazione.

Pieve di San Pancrazio

La pieve di San Pancrazio è un interessante esempio di architettura romanica di ispirazione lombarda, segue lo schema a tre navate divise da pilastri, concluse da due absidi; la torre campanaria è impostata sul fianco sinistro. Notevole è la decorazione a fornici dell'abside centrale. A un rifacimento in stile dell'inizio del XX secolo sono da attribuire l'interno e la facciata, preceduta da un portico architravato su colonne di ordine tuscanico, e la curiosa torretta con bifora della canonica. All'interno, un Crocifisso ligneo del Seicento, una "Crocifissione" di Santi di Tito, la Madonna del Latte attribuita a Cenni di Francesco, inclusa con una "Natività" cinquecentesca entro una tavola della scuola di Santi di Tito.

Pieve di Campoli

La pieve di Santo Stefano a Campoli risulta già esistente nel X secolo, ha mantenuto all'esterno le forme romaniche (il campanile, l'abside, la facciata coronata da arcatelle pensili), mentre il portico è stato aggiunto nel Seicento. L'interno, a tre navate poggianti su pilastri quadrangolari, presenta archeggiature scialbate e ricoperte da stucchi settecenteschi. A quest'epoca risalgono anche il loggiato esterno e i restauri, testimoniati anche da un'iscrizione con la data 1760, apposta nella facciata interna. Da segnalare un dipinto del Cinquecento con la Madonna col Bambino e santi, attribuito al Franciabigio, un Crocifisso cinquecentesco all'altare maggiore e una tavola quattrocentesca con la Madonna con il Bambino e San Giovannino.

Pieve di Decimo

La pieve di Santa Cecilia a Decimo è probabilmente la più antica del territorio. È citata infatti in un documento di Carlo Magno risalente al 774 d.c. Dalla Pieve nel 1690 fu staccata la Propositura di San Casciano e nel 1797 fu ridotta a chiesa parrocchiale essendo stata elevata San Casciano a Pieve..La pieve a tre navate è stata pesantemente restaurata nel 1728. In occasione di quei lavori furono cancellate le tracce della precedente chiesa romanica ad eccezione del campanile che presenta tuttora la caratteristica muratura a filaretto (XI - XII secolo). All'altare maggiore è posta una Madonna col Bambino di un ignoto pittore fiorentino del XVI secolo e al primo altare a destra un affresco staccato di Cenni di Francesco del XIV secolo.

San Giovanni in Sugana

La pieve di San Giovanni in Sugana sorge ad 232 m s.l.m. vicino alla frazione di Cerbaia. È ricordata in un documento del 1019 col nome di Pieve di Soana. La chiesa attuale (sec. XII - XIII) è composta di un'unica navata contenente alcune interessanti opere come una terracotta raffigurante la Pietà di Benedetto Buglioni e Santi Buglioni, mentre sempre al solo Benedetto Buglioni viene attribuita la terracotta policroma posta all'altare maggiore. Da segnalare anche il pulpito in legno del Cinquecento. La facciata presenta il portale in stile romanico (rifacimento) e in alto una monofora romanica originale.

Chiesa di Sant'Angelo a Vico l'Abate



Chiesa di Sant'Angelo a Vico l'Abate - San Casciano in Val di Pesa

Chiesa di Sant'Angelo a Vico l'Abate - San Casciano in Val di Pesa [5]

 

La chiesa di Sant'Angelo a Vico l'Abate presenta una sola ampia navata rettangolare con copertura a capriate e facciata con portale rinascimentale e finestra settecentesca soprastante. Nelle sue strutture di base l'edificio è riferibile al XIV secolo.
Da questa chiesa provengono le due opere più prestigiose del Museo di San Casciano: il dossale di San Michele Arcangelo e storie della sua leggenda, opera di Coppo di Marcovaldo, e la Madonna col Bambino di Ambrogio Lorenzetti.


 
   

Marchesi Antinori Chianti Classico

La maggior parte dei vigneti di San Casciano Val di Pesa affondano le proprie radici negli antichi depositi alluvionali tra la Val di Pesa, a ovest, e la Val di Greve, a est, ad eccezione della fascia di vigneti che si estende da Santa Maria Macerata lungo il versante nord di Poggio la Croce, passando per Pieve di Santo Stefano a Campoli e poi Quattro Strade [2].
La Cantina Marchesi Antinori Chianti Classico si trova a Bargino, nella regione del Chianti Classico, a soli 20 minuti da Firenze e 30 minuti da Siena. La nuova sede Antinori si trova in questo notevole edificio, progettato dal famoso architetto italiano, Marco Casamonti.

 

Angoli e geometrie

Cantina Antinori al Bargino, San Casciano val di Pesa. Chianti. Toscana. Interrata sotto un metro d’humus chiantigiano, messo ovviamente a vigna, e celata al 90%, vista dalla strada. [2]

 

Cantina Antinori nel Chianti Classico
Via Cassia per Siena, 133 Loc. Bargino
50026 San Casciano Val di Pesa, Firenze`

Wines: Villa Antinori Chianti Classico, Marchese Antinori Chianti Classico Riserva, Pèppoli Chianti Classico, Vinsanto del Chianti Classico.


Opening Times and visits


From April to October
Everyday from 10 AM to 6 PM (last tour at 4 PM)

From November to March
From Monday to Friday, from 10 AM to 5 PM
(last tour at 3 PM).
Saturdays and Sundays, from 10 AM to 6 PM
(last tour at 4 PM).

Holiday Accommodation Tuscany

 

Cantina Antinori, Loc. Bargino, San Casciano Val di Pesa (architect Marco Casamonti and Archea Associati)   Cantina Antinori, Loc. Bargino, San Casciano Val di Pesa (architect Marco Casamonti and Archea Associati)   Antinori in Chianti Classico
Architecture in Chianti Classico, San Casciano Val di Pesa

Antinori Winery, designed by Archea Associati, 2004-2013. Bargino, San Casciano in Val di Pesa, Tuscany [5]

 

San Casciano Val di Pesa, Il Cervo di Mario Merz sulle mura di San Casciano in Val di Pesa, Chianti        

San Casciano Val di Pesa, Il Cervo di Mario Merz sulle mura di San Casciano in Val di Pesa, Chianti

 

       

Storia di San Casciano Val di Pesa

Il territorio di San Casciano risulta abitato già in epoca etrusca come dimostrano i ritrovamenti di Montefiridolfi (Tomba dell'Arciere) e Valigondoli (scavi di Poggio La Croce). In epoca romana era una stazione di posta (mansio) al decimo miglio da Florentia.

Il toponimo Decimo che ancora si lega alla pieve di Santa Cecilia, presso San Casciano Val di Pesa, citata già nel 1043, costituisce il ricordo di una pietra miliare (decimum lapidem) di un'importante strada romana, forse quella che doveva unire le colonie di Florentia e Sena Julia. Ritrovamenti archeologici e stratificazione toponomastica attestano l'antichità dell'insediamento, la cui densità sembra trovare conferma nella presenza sul territorio di ben quattro pievi (oltre a Decimo, San Pancrazio, Sugana e Campoli) e di un elevato numero di chiese che da queste dipendevano, relative ai vari "popoli". Questa densa umanizzazione, che oggi distingue il paesaggio delle campagne attorno a San Casciano, era certamente in atto già nel Medioevo, appoggiata in un primo tempo ai numerosi castelli che vi sono documentati come infeudati all'episcopato fiorentino o a potenti consorterie, quali i Gherardini, Buondelmonti e i Cavalcanti, e che oggi appaiono trasformati in ville-fattorie (Bibbione, Castelvecchio, Fabbrica, Lilliano, Montefiridolfi, Montepaldi, Pergolato e altri) o declassati a dimore rurali (Argiano, Castelbonsi, Montauto, Monteclavi, Montecampolesi, Montefolchi).

San Casciano viene inizialmente ricordato come feudo dei vescovi fiorentini, che nel 1241 concessero i primi statuti civili. In seguito, nel 1278, l'amministrazione passò alla repubblica di Firenze. Poco dopo divenne capoluogo di una Lega e quindi di una Podesteria comprendente anche la Lega di Campoli, per un totale di oltre quaranta "popoli". L'importanza raggiunta da San Casciano è tale che, nello Statuto della Podestà del Comune di Firenze del 1325, una delle principali strade che escono dalla città è detta "strada per quam itur ad Sanctum Cassianum", che è poi quella che conduce "versus civitatem Senarum et versus romanam Curiam". Che poi San Casciano fosse intimamente legato alla viabilità lo dimostra la sua stessa forma urbana, originata da un incrocio di strade: quella ricordata ed un'altra che, con andamento prevalente di crinale, percorreva le colline alla destra della Pesa, dal Chianti a Montelupo, sull'Arno. Tuttavia, determinante al fine del suo sviluppo fu anche la crescita della produttività agricola legata all'affermazione della mezzadria, che accentuò la diffusione dell'insediamento sparso e la formazione di centri di scambio, quali Mercatale e lo stesso castello di San Casciano "a Decimo" che assunse i caratteri di grossa "terra murata", munita di forti difese subito dopo la metà del Trecento, ancor oggi largamente attestate.

Nella prima metà del Trecento infatti, privo di qualsiasi difesa, San Casciano diventò preda di condottieri e capitani di ventura. Fu occupato prima da Arrigo VII Imperatore dal novembre 1312 al 13 gennaio 1313 quindi da Castruccio Castracani che nel febbraio 1326 saccheggiò il borgo e lo arse, infine nel luglio del 1343 da Fra Moriale. Proprio a seguito di questi fatti, la repubblica fiorentina decise nel 1354 di fortificare il borgo. Le mura di forma vagamente poligonale erano pronte nel 1355 e a maggior garanzia di difesa nel 1356 fu aggiunto un cassero, in parte tuttora esistenti.

In precedenza il Duca d'Atene aveva progettato di trasformare il villaggio in un castello da ribattezzare "Castel Ducale", ma il progetto tramontò insieme al suo ideatore. Nel 1420 Sancasciano ospita il Papa Martino V presso una proprietà dei Vettori, denominata La Torre, lasciandovi in ringraziamento un'indulgenza chiamata "Perdoncino" da celebrarsi ogni 15 di settembre nella adiacente cappella intitolata a Santa Maria della Pace]. Nel 1494 Carlo VIII re di Francia si accampò in prossimità del paese senza però farvi ingresso. Prima di andarsene comunque fece un cospicua donazione al locale convento francescano. Nel 1512 presso L'Albergaccio (località Sant'Andrea in Percussina) iniziò l'esilio di Niccolò Machiavelli e fu in quel periodo che poté scrivere le sue opere più note come Il Principe e La Mandragola. Con la nascita del Granducato di Toscana cessò la sua funzione militare e la storia seguì quella regionale.

Nel 1880, dopo che il Granducato di Toscana aveva lasciato il posto al Regno d'Italia, gli elettori di San Casciano elessero deputato nella propria circoscrizione quel Sidney Sonnino che sarebbe poi diventato Presidente del Consiglio dei ministri dall'8 febbraio al 29 maggio 1906 e dall'11 dicembre 1909 al 31 marzo 1910. Pochi anni dopo, nel 1891, San Casciano venne collegato con Firenze dalla ormai scomparsa tramvia a vapore, voluta per poter dare un collegamento su rotaia verso Firenze anche alla zona del Chianti, che era rimasta esclusa sia dalla Ferrovia Centrale Toscana (Firenze - Empoli - Siena - Chiusi) sia dalla ferrovia Firenze - Roma.

Il 26 luglio 1944 San Casciano subì un devastante bombardamento alleato che unito alle mine tedesche ridussero il paese quasi in macerie. Lenta e non ovunque rigorosa fu la ricostruzione.

A partire dai primi anni '80 la città di San Casciano fu al centro delle cronache nazionali ed internazionali per le vicende legate agli omicidi del Mostro di Firenze.


L'oratorio della Concezione, unico edificio non ricostruito dopo i bombardamenti

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Podere Santa Pia, il giardino che offre ombreggiatura naturale molto apprezzata (Aprile)


[1] Photo by User:Frigio55, published under a Public Domain license.
[2] Source: Consorzio Vino Chianti Classico | San Casciano in Val di Pesa - Chianti Classico
[3] Fonte: Chiantissimo - Contenitore di Arte Contemporanea - Arte.Go.it | Chiantissimo – Contenitore di Arte Contemporanea
[4] Foto di Repuli, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale
[5] Photo byVignaccia76, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported

 

 

° Questo articolo è basato parzialmente sull'articolo San Casciano in Val di Pesa dell' enciclopedia Wikipedia ed è rilasciato sotto i termini della GNU Free Documentation License.