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Art in Tuscany

Giovanni di Paolo, Madonna dell'Umiltà, 1435 circa, tempera su tavola, 62× 48 cm, Pinacoteca nazionale, Siena

 

Giovanni di Paolo, Madonna dell'Umiltà, 1435 circa, tempera su tavola, 62× 48 cm, Pinacoteca nazionale, Siena [1]


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Giovanni di Paolo, Madonna dell'Umiltà, 1435 circa, Pinacoteca nazionale, Siena

   
   

La Madonna dell'Umiltà è un dipinto tempera su tavola di Giovanni di Paolo del Grazia. Se ne conoscono due versioni: una leggermente più grande, databile al 1435 circa, alla Pinacoteca nazionale di Siena e una databile al 1442 circa a Museum of Fine Arts di Boston.
La Madonna dell'Umiltà è un tema iconografico mariano in uso dall'inizio del XIV secolo. Mostra la Vergine seduta in terra col Bambino, a differenza della Maestà che la raffigura in trono.


Descrizione e stile

La Vergine, dipinta con un impasto sorprendentemente denso, ha una silhouette longilinea, piegata in un irreale abbraccio col figlio, non estranea a giochi lineari nella cadenza della veste, acconciata con cura principesca e seduta su un ricco cuscino di damaschi dorati. Essa siede in un giardino paradisiaco tra fiori e frutti d'ogni genere, delimitato da una fitta siepe d'alberelli da frutta, irrealisticamente bassi, che richiamano il concetto mariano dell'hortus conclusus. Poche sono le varianti tra la versione di Bostone e quella senese, riguardanti soprattutto la posa delle mani di Maria e un apporto decorativo leggermente più sobrio nella seconda.

Oltre la cortina boscosa si trova un paesaggio fiabesco di campi coltivati che circondano montagnole, su una delle quali è appollaiata una città murata, nei pressi di una riva lacustre o marina. Un altro centro fortificato si vede sulla destra. Stupisce in questo contesto un tentativo di razionalizzazione dell'andamento degli apprezzamenti di terreno, delimitati da alberi microscopici e piccoli sassi bianchi secondo una rudimentale organizzazione della veduta lontana che ancora non utilizza la prospettiva.

Come in altre opere senesi (ad esempio in quelle del Maestro dell'Osservanza), l'orizzonte non è rettilineo ma curvato, a dimostrare la particolare sensibilità dei senesi sul tema del paesaggio. In alto, sullo sfondo di un cielo azzurrino dai toni delicatamnente digradanti, si intravede la colomba dello Spirito Santo.



 
 

La principale particolarità del dipinto è però il paesaggio nel quale la Madonna e il Bambino sono immersi. I due si trovano in un frutteto (è un richiamo all'hortus conclusus, il giardino chiuso, un'immagine del Cantico dei Cantici poi associata alla Madonna in quanto simbolo della sua verginità e della sua purezza), dietro al quale si apre un paesaggio collinare, tutto messo a coltivazione: ai margini delle campagne si aprono poi due borghi fortificati, e s'intravede anche un fiume che sfocia nel mare (o in un lago).
Dell'opera, conservata alla Pinacoteca Nazionale di Siena e databile al 1435 circa, esiste una replica oggi conservata a Boston, di dimensioni leggermente inferiori e considerata più tarda (potrebbe esser stata realizzata attorno al 1442) [3].


Giovanni di Paolo, Madonna dell'Umiltà, 1442 circa, Museum of Fine Arts, Boston


       

 

Giovanni di Paolo, Madonna dell'Umiltà, 1435 circa, tempera su tavola,Altezza:  56 cm x 43 cm, Museum of Fine Arts, Boston

Giovanni di Paolo, Madonna dell'Umiltà, 1442 circa, tempera su tavola,Altezza:  56 cm x 43 cm, Museum of Fine Arts, Boston [2]

 

         
         
   
   

 

 

 
   

(ENScheda nel sito ufficiale del museo di Boston, su mfa.org.

 

Bibliografia

Stefano Zuffi, Il Quattrocento, Electa, Milano 2004. ISBN 8837023154



[1] Quest'opera è nel pubblico dominio.
[2] Fonte: Traveling in Tuscany, L'Eremo di San Leonardo al Lago a Monteriggioni
[3] Fonte: Madonna dell'Umiltà di Giovanni di Paolo (1435 circa), Siena, Pinacoteca Nazionale - descrizione opera su Finestre sull'Arte | www.finestresullarte.info
Fonte/Fotografo : www.mfa.org/collections

 

 



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