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Madonna del Perdono, Donatello, Museo dell'Opera metropolitana del Duomo (Siena).JPG

 

Donatello (attr.), La Madonna del Perdono, 1457-1459, 91 × 88,2 cm, Museo dell'Opera metropolitana del Duomo, Siena (1)


Toacana ] Galleria di immagini  
     
   


Donatello (attr.), La Madonna del Perdono, 1457-1459, Museo dell'Opera metropolitana del Duomo, Siena

   
   

La Madonna del Perdono è un'opera attribuita a Donatello. Proveniente dalla distrutta porta del Perdono del Duomo di Siena (abbattuta verso il 1660 per fare posto alla Cappella della Madonna del Voto di Bernini), è in marmo con intarsi di vetro blu ed è databile al 1457-1459. È conservata nel Museo dell'Opera del Duomo.

Storia e descrizione

L'opera, che raffigura la Madonna col Bambino fra tre cherubini in un tondo, venne probabilmente realizzata dallo scultore direttamente a Siena, dove si era trasferito in tarda età, nel 1457, per lavorare al progetto mai compiuto delle porte bronzee per il Duomo.

Con la sua partenza anticipata del 1459 pare che lasciò la sola opera della Madonna del Perdono, mentre un San Giovanni Battista era forse un'opera modellata in precedenza.

L'opera è in stile stiacciato, con la Madonna che sembra ergersi maestosa col Bambino in braccio, mentre i cherubini sullo sfondo sono appena percettibili per il bassissimo rilievo. Esemplari sono le correzioni ottiche legate al punto di vista, tipiche dell'opera donatelliana: il bordo superiore del tondo presenta inserti in vetro come se fosse sfondato e questo effetto di tridimensionalità illusoria è perfettamente percettibile dal punto di vista di chi entra nella porta. Anche nel museo, per assecondare questo effetto, l'opera è esposta inclinata.


Duomo di Siena, porta del perdono

Duomo di Siena, porta del perdono [2]

 

La Madonna ha un volto dolce e malinconico che, come in altre opere del maestro (come la famosa Madonna Pazzi), sembra presagire il doloroso destino del figlio. La mano di Gesù, seminascosta, si appoggia al collo della madre con grande naturalezza e tenerezza. I cherubini, più schematici, sono probabilmente opera di un collaboratore.

Nonostante la grande qualità compositiva e formale, che meglio si apprezza dopo il restauro, la pertinenza del rilievo a Donatello è stata a più riprese messa in dubbio, a partire dalle prime segnalazioni del Bode (l902), Fabriczy (1906) e Venturi (1908), che ascrivono l’opera ad un collaboratore di Donatello [3].

 

   
   

Alinari, Fratelli - Siena - Cattedrale. Bassorilievo sopra la Porta nel fianco (Scuola di Donatello)

Alinari, Fratelli - Siena - Cattedrale. Bassorilievo sopra la Porta nel fianco (Scuola di Donatello)



 
   

In concomitanza con la rimozione del tondo e la decisione della sua destinazione al Museo dell’Opera del Duomo, ne è stata attuata la sostituzione con un calco in cemento bianco realizzato dall’Instituto Statale d’Arte di Firenze che lo a ricavato da un gesso antecedente al 1886, evitando così l’operazione di ricalco dell’originale, sempre suscettibili di rischi [4].

 

 

Il Museo dell'Opera della Metropolitana, conosciuto anche come Museo dell'Opera del Duomo di Siena, si trova a fianco della cattedrale, ospitato in quella che sarebbe dovuta essere la navata destra del "Duomo Nuovo", secondo un progetto di ampliamento trecentesco mai portato a compimento.

Museum – Siena Opera della Metropolitana

Piazza Duomo, 8
53100 Siena Tel. +39 (0)577/283048
operaduomo@operaduomo.siena.it

 

Siena Duomo | The Mosaic floor and the Porta del Cielo in Siena Cathedral

'MADONNA DEL PERDONO': Attr. Donatello (Firenze 1386 - 1466) Siena, Museo dell'Opera del Duomo, OPD Restauro, [Nuova serie], No. 3 (1991), p. 193, Centro Di Della Edifimi SRL | www.jstor.org


Bibliografia


John Pope-Hennessy, Donatello, Firenze, 1986

Volker Herzner, Die Judith del Medici, in Zeitschrift für Kunstgeschichte, 43, 1980

Enzo Carli, Il Duomo di Siena e il Museo dell'Opera, Firenze, Scala, 1999.

Wilhelm von Bode, Florentiner Bildhauer Der Renaissance, Berlin, 1902 (p; 108) | digi.ub.uni-heidelberg.de

C. von Fabriczy, A. di Chellino da Pisa, ibid., IX (1906)

A. Venturi, Storia dell'Arte Italiana, VI, Milano 1908

Enzo Carli, Urbano da Cortona e Donatello a Siena, in Donatello e il suo tempo. Atti del convegno 25 sett.-1 ott. 1966, Firenze-Padova. Firenze, Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, 1968.

ALESSANDRO PARRONCHI, Il soggiorno senese di Donatello del 1457-1461, in Donatello e il suo tempo. Atti del convegno 25 sett.-1 ott. 1966, Firenze-Padova. Firenze, Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento, 1968



[1] Foto di Joanbanjo, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.
[2] Foto di sailko, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.
[3] Anche in tempi più prossimi (Herzner 1971, Pope-Hennessy 1985) sono stati nuovamente avanzati dubbi sulla autografia donatelliana, in favore della quale si sono invece dichiarati il Carli (1967), il Parronchi (1968 ) e più recentemente Carlo Sisi (1986). A quest’ultimo si deve un’acuta analisi delle motivazioni che inducono ad accettare pienamente la paternità di Donatello (…).   
'MADONNA DEL PERDONO': Attr. Donatello (Firenze 1386 - 1466) Siena, Museo dell'Opera del Duomo, OPD Restauro, [Nuova serie], No. 3 (1991), p. 193, Centro Di Della Edifimi SRL | www.jstor.org
[4] 'MADONNA DEL PERDONO': Attr. Donatello (Firenze 1386 - 1466) Siena, Museo dell'Opera del Duomo, OPD Restauro, [Nuova serie], No. 3 (1991), p. 195, Centro Di Della Edifimi SRL | www.jstor.org


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