Tra gli assi viari più noti, che oggi rappresentano strade extraurbane secondarie, sono da ricordare la Via Aurelia, la Via Cassia e la Via Clodia, che vennero costruite in epoca romana; l'ultima di queste fu realizzata sulle preesistenti Vie Cave nel tratto compreso tra Pitigliano, Sorano e Sovana, nel cuore dell'Area del Tufo. Inoltre la Toscana è tagliata anche dalla Via Francigena, in parte coincidente con la Via Cassia.
La Via Clodia
Costruita tra la via Cassia e la via Aurelia, presenta una caratteristica particolare rispetto ad esse: mentre le due vie maggiori erano progettate principalmente per i trasferimenti militari di lungo raggio, non curandosi degli insediamenti che incontravano, la via Clodia era una via di corto raggio, dedita ai traffici mercantili con le colonie in terra etrusca.
Questa via pubblica era denominata “via delle terme”, sia perché giungeva in diverse località termali, sia perché secondo alcuni terminava a Saturnia. Non è certa la sua origine, ma la maggior parte degli studiosi concordano sul fatto che fosse una via costruita dai Romani su un tracciato etrusco preesistente (tra Pitigliano, Sorano e Sovana ricalcava il percorso delle preesistenti Vie Cave etrusche), comunque si può parlare di via Clodia già alla fine del III secolo a.C. e si può affermare che dal 225 a.C. fosse pavimentata. La strada preesistente fu probabilmente utilizzata come via di penetrazione e conquista dell'Etruria da parte dell'esercito romano. La conquista dell'Etruria era iniziata nel 310 a.C. La via non sembra aver mai avuto un traffico intenso, ma unicamente di collegamento di Roma con i centri dell'Etruria interna nord – occidentale. Il tratto tra Bracciano ed Oriolo Romano perpetua un bel rettilineo i cui basoli si trovano qua e là ormai divelti. Alcuni tratti basolati ricompaiono nel territorio di Tuscania, Oriolo Romano, Vejano e Blera. |