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Cosa20.jpg

Via Sacra verso l'Acropoli, Cosa, Ansedonia, Orbetello [1]

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Casa di Quintus Fulvius - Museo Archeologico




   
   

Questa abitazione, databile nel I sec. a.C., è inserita nel settore nord-ovest della città tra isolati a carattere residenziale, oggetto di scavo da parte dell’Accademia Americana in Roma negli anni 60 e 70 del secolo scorso.

Nel corso del I secolo a.C. le mutate condizioni economiche e sociali della colonia Cosa si riflettono nell’impianto urbanistico, con una serie di interventi edilizi che interessano le aree a destinazione pubblica e l’edilizia privata. Con la creazione di impianti domestici di livello medio–alto si vengono progressivamente a sostituire le modeste abitazioni dei primi coloni (III–II secolo a.C.): queste erano costruite secondo la tradizione etrusco-italica, con un ingresso aperto sulla strada principale, un cortile centrale (atrium) di accesso agli ambienti residenziali e di servizio e un giardino (hortus), posto sul retro. Le abitazioni edificate nel I secolo a.C. sono invece più ampie, e sono spesso frutto di ristrutturazioni e accorpamenti delle case di epoca precedente. Un esempio di questo nuovo modello abitativo è fornito dalla casa di Quintus Fulvius, le cui fondamenta sono state inglobate in quelle dell’edificio moderno che ospita il Museo locale. 

Il nome del proprietario è attestato da un’incisione presente in un vaso di terracotta, rinvenuto all’interno del fabbricato. [2]


 
   
   

Mappa Museo Archeologico Nazionale di Cosa | Ingrandire mappa


 
   

Casa dello Scheletro

 

La Casa dello scheletro, databile nel I sec. a.C., è inserita nel settore nord-ovest della città tra isolati a carattere residenziale, oggetto di scavo da parte dell’Accademia Americana in Roma negli anni 60 e 70 del secolo scorso.[5]

La Casa dello scheletro, così detta per il ritrovamento di uno scheletro nella cisterna dell’abitazione, edificata nel I secolo a.C., è il risultato dell’accorpamento dei giardini di cinque case di epoca precedente. L’ingresso (fauces), aperto sulla via principale, immetteva in un atrio, munito di impluvium (bacino rettangolare entro cui si raccoglieva l’acqua piovana, che veniva poi convogliata in una cisterna), attorno al quale si disponevano vari ambienti di servizio: una piccola cucina dotata di un focolare per la preparazione dei cibi, i cubicula (camere da letto del personale di servizio), il tablinum (ambiente aperto destinato a ricevere gli ospiti) e una scala di accesso al piano superiore che ospitava gli ambienti padronali. 
Dal portico, posto a piano terra, si accedeva al triclinio (sala del banchetto) e all’hortus, un ampio giardino sul quale si apriva un altro ambiente con funzione di sala da pranzo estiva. Il pregio dell’abitazione è sottolineato dalla presenza di pavimentazione a mosaico con motivi geometrici e dalle pitture parietali. [3]  


Cosa10   Cosa. Gate - west north   Cosa08
Vista da Cosa verso la costa di Vulci  

Cosa. Gate - west north

 

  Cosa, celle
         
  Cosa07   Porto di Cosa (GR)

Map of Cosa, second century BCE

 

  Capitolium - front, Cosa   Cosa, porta

Collegamenti esterni

Alla riscoperta della Casa dello Scheletro | www.archeotalamone.blogspot.com


Tuscany Travel guide | The ancient Roman Town of Cosa The Tagliata Tower, or the Puccini Tower

Römische Kolonie an der Küste Etruriens, in der heutigen südlichen Toskana | Cosa (Ansedonia, Orbetello)

Soprintendenza per i beni archeologici della Toscana - Orbetello, Cinta muraria di Cosa, archeotoscana.beniculturali.it.

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[1] Foto di Mac9, licenziato in base ai termini della licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 2.5 Generico
[2] Fonte: www.parcoetruschi.it © 2007 Provincia di Grosseto
[3] Fonte:Parco degli Etruschi |www.parcodeglietruschi.it
[4] Photo by Clementsalvi, licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported2.5 Generic2.0 Generic and 1.0 Generic license.
[5] Fonte: Alla riscoperta della Casa dello Scheletro | www.archeotalamone.blogspot.com




Plan cosa

Plan Cosa [4]

 

 

Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo archeologico nazionale (Cosa).