Vivo d'Orcia è una frazione del comune di Castiglione d'Orcia, nella provincia di Siena.
Ubicata alle pendici nord del monte Amiata a una quota media di 930 m s.l.m. è totalmente immersa fra i boschi di castagno e rappresenta il borgo più alto di tutto il comprensorio amiatino. Dai suoi territori, in particolare presso le sorgenti dell'Ermicciolo, sgorga il fiume Vivo uno dei principali affluenti del fiume Orcia.
Storia
Ubicata alle falde del monte Amiata, possiede degli edifici religiosi risalenti all'XI secolo. A monte del borgo, 1100 m s.l.m., è situato un minuscolo romitorio intitolato a San Benedetto. Esso appartiene al Monastero del Vivo, fondato da San Romualdo nell'XI secolo ed un tempo abitato dai monaci Camaldolesi, che si trova a valle del borgo. I due manufatti sono tra loro collegati da un sentiero realizzato lungo il corso del fiume che scorre a valle della frazione. Lungo il percorso vi sono tracce di vecchie installazioni industriali, quali cartiere e mulini ad acqua, risalenti ai secoli scorsi ed ormai abbandonate e ricoperte dalla folta vegetazione della zona.
L’acquedotto del Vivo
Le sorgenti dell'Ermicciolo sono peraltro un'importante fonte idrica per gli acquedotti della Val di Chiana e di Siena. L’acquedotto del Vivo attinge acqua dalle tre sorgenti dell’Amiata Ermicciolo, Ente e Burlana, collocate nella zona di Vivo d’Orcia. Nel 1895, il comune di Siena utilizzò le acque del Vivo per il suo acquedotto.
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