Contemporanea a questa Cappella dell’Ermicciolo, se pur non di qualche poco anteriore, è la Chiesa dedicata a S.Marcello, esistente più in basso in prossimità del palazzo dei Conti Cervini e che con la prima ebbe in comune la destinazione monastica dell’ordine camaldolense.
La Chiesa di S. Marcello a differenza dell’Ermicciolo apparisce oggicompletamente trasformata ed anche l’orientamento ne è stato invertito trasferendo l’ingresso dove in origine era l’abside.
Una indagine ,tentata con esito fortunato dallo scrivente ( [4]) stonacando la parete di una piccola sagrestia addossata in epoca recente all’attuale tergo della chiesa, rimise in luce uno dei pilastri dell’antico ingresso, istoriato da cima a fondo con figure e ornati rudimentali.
Un Arcangelo San Michele in atto di uccidere il drago, simbolo della purificazione dell’anima dal peccato, occupa la parte più bassa della composizione che si svolge poi coll’albero della vita fino al raggiungimento del paradiso rappresentato in alto da palmizi e da grandi fiori.
Una simile figurazione simbolica si ha nei pilastri del Duomo di Sovana.
Il fianco di levante di questa chiesa conserva ancora in gran parte il paramento esterno a filari con tracce di grandi losanghe scorniciate simili a quelle che si osservano nella Badia a Berardenga e altrove.
Alcuni pochi avanzi di scultura arcaica appariscono poi nel lato di mezzogiorno al di sopra del tetto della piccola sacrestia.
Atterrando questa si riuscirebbe con poca spesa a rimettere in vista tutta la facciata originaria della antica chiesa la quale verrebbe a far degna compagnia all’altra dell’Ermicciolo oggi, per la lodevole iniziativa presa dai Conti Cervini, tornata a rivivere dopo secoli d’oblio.
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