Durante le riprese nacque così il desiderio di correre il Palio vero; spinta anche dalla produzione del film, in cerca di un lancio pubblicitario, la Bonelli si propose allo zio Umberto Bonelli, allora capitano della Contrada della Selva. Lo zio pose però il veto assoluto, temendo per l'incolumità della nipote e convinse anche gli altri capitani a non ingaggiare la ragazza. Nonostante ciò la sua contrada, l'Aquila, le offrì la possibilità di correre, vista anche la pochezza del barbero Percina e la recente vittoria del 1956 (con Francesco Cuttoni detto Mezz'etto).
La Bonelli prese parte a tre prove vincendone due; venne ufficialmente segnata con il soprannome Diavola, anche se era ormai nota a tutti come Rompicollo, dal titolo di una celebre operetta del padre Luigi (scrittore e sceneggiatore teatrale senese, 1892-1954). Al Palio partì indietro, ma si lanciò in una grande rimonta nei confronti di Giorgio Terni detto Vittorino del Nicchio; durante l'inseguimento ostacolò la Torre (Rosario Pecoraro detto Tristezza) e successivamente, alla seconda curva di San Martino, cadde trascinata da Romano Corsini detto Romanino, della Lupa.
A Palio concluso Rompicollo venne accusata da alcuni torraioli di aver ostacolato la corsa della loro contrada. Volò addirittura qualche ceffone e in sua difesa accorse un contradaiolo dell'Aquila con un mazzo di rose a gambo lungo che aveva pronto per offrile e del quale invece si servì per allontanare gli aggressori.
In settembre la Domenica del Corriere dedicò la copertina alla storia di Rompicollo ed agli eventi legati al Palio di agosto.
Nel 2016 Rosanna Bonelli ha offerto il masgalano per ricordare l'anniversario della sua partecipazione al Palio di Siena. L'opera è stata realizzata dalla figlia dell'ex fantina, Chiara Flamini, e vinta dalla Contrada Sovrana dell'Istrice.
Presenze al Palio di Siena
Palio
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Contrada |
Cavallo |
Note |
16 agosto 1957 |
Aquila |
Percina |
(scosso) |
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